Rockitchen – Devo | 27 settemnre
Q: Are We Not Men? A: We Are Devo!” è stato uno degli esordi più corteggiati dalle grandi case discografiche nell’ambito della new wave e non solo. Le ragioni di quella che fu una lunga caccia alla band di Akron sono un contenuto sonoro furioso almeno quanto quello del coevo punk rock, la individuazione e rappresentazione di una paranoia che già allora stava tracimando nella società, una seria di mascheramenti a metà tra il fallout e le genti di “1984”, una pesante manipolazione del pop in tutte le sue declinazioni artistiche, un interesse e un coinvolgimento da parte di personaggi decisamente iconici come Iggy Pop, David Bowie, Brian Eno, Robert Fripp, Neil Young e Holger Czukay, solo per fare qualche nome. Direttamente dall’Ohio (uno stato che da sempre è ago della bilancia elettorale e costantemente in bilico tra turbo-agricoltura e polo chimico-siderurgico), i cinque aspergono un messaggio che denuncia una regressione quasi uniforme dell’homo sapiens-sapiens, veicolandolo al meglio con un tessuto sonoro apocalitticamente adeguato. I Devo e tutto il balzano mondo di personaggi unici che bighellonano loro intorno vanno a fondare una cosmogonia che, a differenza di altre nate e cresciute volutamente “nell’ombra” (vedi i magnifici Residents, anche loro autori in quello stesso periodo di una muriatica cover di, guarda caso, “Satisfaction” dei Rolling Stones), esploderà in tutto l’occidente con la forza di una supernova. E comunque, alla fine di ogni discorso sui cinque “mutanti gialli”, resta sempre valido il punto di Henry Rollins: “Ci sono due tipi di persone: quelli che capiscono i Devo e quelli che non ci riescono”.
Alessandro Bolli
Noi vi accoglieremo come sempre, con un bel buffet, ricco di cibo e vino.
Andrea e Gessica.
30 euro